1° Classificato: PAB

(Gardali S., Giarratana C., Pompili D, Stendardo A.)

Con questo video abbiamo voluto trasmettere un messaggio sul cyberbullismo dopo aver affrontato questa problematica a scuola; abbiamo mostrato come e quando agiscono i bulli nei confronti della vittima che viene chiamata “sfigato”. I bulli, come abbiamo visto nel video, colpiscono le vittime che si trovano da sole ed agiscono in gruppo. Durante l’aggressione è presente la persona che riprende la scena dal telefono e che, successivamente, la pubblicherà sui social. Nel video abbiamo voluto rappresentare anche la conseguenza dal punto di vista legale e l’atteggiamento del cyberbullo davanti alle proprie responsabilità. Per concludere abbiamo scelto lo slogan antibullismo “Non è grande colui che ha bisogno di farti sentire piccolo”. Questa frase sta a signifiare che i veri “sfigati” non sono le vittime, bensì i bulli stessi.

2° Classificato: Carlo il calvo

(Giannini M. Menghi A., Caruso E., Bertoldi M. Sanpaolesi L., Simeone M.R., Di Veronica A.)

E’ stato scelto il cortometraggio come mezzo espressivo perchè è stato ritenuto, da noi partecipanti, il modo più efficace per comunicare un messaggio e una storia. Abbiamo riportato, all’interno del video, l’esperienza di una vittima del macabro gioco della Blue Whale attraverso immagini di vita quotidiana, momenti di autolesionismo, di solitudine e di tristezza. Sono state selezionate alcune delle cinquanta sfide totali, previste da questo gioco dell’orrore, e sono state riprodotte cercando di farle essere il più possibile simili alla realtà. La protagonista, Sara, con una propria narrazione dei fatti, mette a nudo i suoi pensieri e le sue angosce, e racconta anche come diventi importante il rapporto con il curatore, il tutore che le dà le regole del gioco e come la stanchezza e lo smarrimento si facciano strada in lei fino a portarla al suicidio.

3° Classificato: Per Aspera ad Astra

(Bellucci S., Di Baldo M., Lombardi L.,  Maiuri M, Novelli V.)

Per la rappresentazione di questo cortometraggio, è stato scelto come argomento principale “reati informatici”, poichè bisogna conoscere i rischi che ognuno di noi corre mandando una semplice foto o divulgando non solo informazioni ma anche immagini raffiguranti altre persone non consenzienti di tale diffusione. Infatti nel cortometraggio si è evidenziato come bisognerebbe agire se ci si trovasse nella stessa situazione della giovane Lisa, inconsapevole e ingenua di quanto può accadere in una realtà social. E’ importante parlarne con chi ha più esperienza e denunciare questi avvenimenti a chi ha tali competenze per evitare qualsiasi danno alla persona in questione!